Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16568 del 3 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:16568PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando l'agente, al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, faccia uso della violenza o della minaccia per costringere il soggetto passivo a fare od omettere qualcosa che gli procuri un danno economico, anche qualora tale condotta si concretizzi nell'ottenere beni o servizi senza pagarne il corrispettivo. L'elemento soggettivo del reato di estorsione è integrato dalla finalità di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, a prescindere dalla modalità specifica con cui tale fine viene perseguito. Pertanto, la reiterata condotta di un soggetto che, mediante minacce e intimidazioni, costringa la vittima a fornirgli beni o servizi senza pagamento, realizza il delitto di estorsione, a prescindere dalla circostanza che il profitto ingiusto conseguito consista nell'omesso pagamento di quanto dovuto. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, può fare legittimo affidamento sulle dichiarazioni della persona offesa e sugli altri elementi probatori raccolti, senza che tale apprezzamento possa essere censurato in sede di legittimità, salvo che non risulti affetto da vizi logici o da travisamento della prova. Inoltre, nel caso di doppia conforme, il sindacato di legittimità sul vizio di travisamento della prova è ammesso solo ove il giudice di appello abbia richiamato atti a contenuto probatorio non esaminati dal primo giudice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. PAZZI Alberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/01/2016 della CORTE APPELLO di TRIESTE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/03/2017, la relazione svolta dal Consigliere STEFANO FILIPPINI;
Udito il Procuratore Generale in persona del ROBERTO ANIELLO che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
Udito l'avv. (OMISSIS) che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data …

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