Cassazione penale Sez. II sentenza n. 47411 del 18 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:47411PEN

Massima

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La mancata restituzione di beni in seguito a formale diffida da parte del legittimo proprietario integra il reato di appropriazione indebita, in quanto dimostra la volontà di impossessamento e l'interversione del possesso da parte del detentore, a prescindere dal valore economico dei beni stessi. Ai fini della configurabilità della fattispecie di amministratore di fatto, non è necessario l'esercizio di tutti i poteri tipici dell'organo di gestione, essendo sufficiente l'accertamento di un'apprezzabile attività gestoria, svolta in modo continuativo e significativo, anche in relazione a specifici settori dell'attività aziendale, come i rapporti con dipendenti, fornitori o clienti. La valutazione circa la sussistenza di tali elementi rientra nell'ambito del merito, insindacabile in sede di legittimità ove sorretta da congrua e logica motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. LOMBARDO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

sul ricorso proposto dal difensore dell'imputato;

avverso la sentenza n. 1880/10 emessa il 14.5.2013 dalla Corte di appello di Roma per il reato di cui all'articolo 646 c.p.;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal componete del collegio ((omissis));

udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita&…

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