Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25798 del 18 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:25798PEN

Massima

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Il delitto di diffamazione a mezzo stampa è integrato quando il messaggio offensivo della reputazione altrui è stato diffuso a più persone, anche se non espressamente indirizzato a tutti i destinatari, essendo sufficiente che il contenuto denigratorio sia stato comunicato a più soggetti, come desumibile dal contesto e dalle ammissioni dell'imputato, senza che sia necessaria la prova dell'effettiva ricezione da parte di ciascun destinatario. Il diritto di critica nei confronti di chi svolge un ruolo pubblico non può giustificare l'utilizzo di espressioni gratuitamente offensive dell'onorabilità della persona, le quali esulano dai limiti della continenza e della pertinenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi Piet - rel. Consigliere

Dott. NOVIK Adet Toni - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Maria Stefania - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 872/2013 CORTE APPELLO di PALERMO, del 29/05/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/12/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAIAZZO LUIGI PIETRO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MAZZOTTA G. che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

Con sentenza in data 29.5.2014 la Corte d'appello di Palermo conferma…

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