Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36830 del 26 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:36830PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare di custodia in carcere non può essere disposto in assenza di un quadro indiziario grave e preciso, idoneo a giustificare l'esercizio del potere cautelare. Anche in presenza di un'imputazione per il reato di associazione di tipo mafioso, il giudice è tenuto a verificare la sussistenza di elementi probatori sufficienti a dimostrare il concreto e specifico contributo dell'indagato alla realizzazione degli scopi dell'associazione, senza poter fare affidamento su meri sospetti o su elementi di prova indiziaria deboli e frammentari. In particolare, il giudice deve valutare attentamente la rilevanza di eventuali precedenti pronunce giurisdizionali, anche di assoluzione, che possano escludere o ridimensionare il ruolo dell'indagato nell'ambito dell'associazione mafiosa contestata. Inoltre, il giudice non può fondare la propria valutazione sulla sola base di dichiarazioni di persone offese o danneggiate da reati connessi, senza che tali dichiarazioni trovino adeguati riscontri probatori esterni. In definitiva, il provvedimento cautelare deve essere sorretto da una motivazione rigorosa e logicamente coerente, che escluda ogni dubbio sulla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza richiesti dalla legge per l'applicazione di misure cautelari personali, specie se particolarmente afflittive come la custodia in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' ((omissis)) - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PUBBLICO MINISTERO PRESSO tribunale di CATANZARO DDA;

nei confronti di:

1) CU. DO., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 06/12/2007 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERPICO FRANCESCO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. V. GERACI intese al rigetto del ricorso;

udito il difensore Avv. V. GENNARO, quale sost.to dell'Avv. P. M…

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