Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23131 del 23 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:23131PEN

Massima

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Il provvedimento di sequestro preventivo di beni può essere impugnato per cassazione solo per violazione di legge, non per illogicità della motivazione. Il giudice di merito, nel valutare la richiesta di restituzione dei beni sequestrati, deve accertare in modo adeguato e congruo la titolarità degli stessi in capo al richiedente, senza essere vincolato a rimettere la decisione al giudice civile ex art. 324 c.p.p., comma 8, qualora la prova della titolarità non risulti sufficientemente comprovata. L'onere di allegare in modo specifico e autosufficiente la titolarità dei singoli beni oggetto di sequestro cautelare grava sulla parte ricorrente, la cui doglianza generica e apodittica non è idonea a superare il vaglio di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
nel procedimento a carico di quest'ultima;
avverso l'ordinanza del 08/01/2018 del TRIB. LIBERTA' di MILANO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FABIO DI PISA;
sentite le conclusioni del PG Dr. PRATOLA GIANLUIGI il quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Il Tribunale di Milano, con provvedimento in data 08/01/2018, respingeva l'appello proposto da (OMISSIS) contro il…

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