Cassazione penale Sez. I sentenza n. 4469 del 2 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:4469PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio si configura quando l'azione dell'agente, valutata ex ante in base alle circostanze concrete e alle modalità della condotta, risulta idonea a cagionare la morte della vittima, a prescindere dall'effettivo verificarsi dell'evento letale. L'idoneità causale dell'azione e l'univocità della sua destinazione all'obiettivo delittuoso sono elementi sufficienti per la configurabilità del tentato omicidio, a prescindere dall'effettiva produzione di un pericolo di vita imminente. Ai fini dell'esclusione della circostanza attenuante della provocazione, non è sufficiente la mera allegazione di un fatto ingiusto altrui, ma occorre che vi sia un adeguato rapporto di causalità psicologica tra l'offesa e la reazione dell'agente, valutato tenendo conto dello "stato d'ira" e della obiettiva ingiustizia del fatto provocatorio, indipendentemente dalla proporzionalità tra l'uno e l'altra.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. POSCIA Giorgio - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. FILOCAMO Fulvio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/07/2021 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa CALASELICE BARBARA;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, Dott. TOCCI STEFANO, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
lette le richieste scritte del difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'acc…

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