Cassazione penale Sez. III sentenza n. 10079 del 16 marzo 2020

ECLI:IT:CASS:2020:10079PEN

Massima

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La condotta di chi, attraverso contatti telematici, adesca minori di età compresa tra i 14 e i 18 anni, promettendo loro corrispettivi in denaro o altra utilità al fine di compiere atti sessuali, integra il reato di atti sessuali con minorenne di cui all'art. 600-bis, comma 2, c.p. Ai fini della configurabilità dell'attenuante del risarcimento del danno prevista dall'art. 62, n. 6, c.p., è necessario che la riparazione del danno, oltre ad essere volontaria e integrale, sia anche effettiva, nel senso che la somma di denaro proposta dall'imputato come risarcimento deve essere offerta alla parte lesa in modo da consentirle di conseguirne concretamente la disponibilità, senza condizioni di sorta. Pertanto, il mancato raggiungimento dell'effetto risarcitorio per cause non imputabili all'imputato non consente di ritenere integrati i presupposti per l'applicazione di tale attenuante. Nell'individuazione della pena, il giudice deve tenere conto della gravità oggettiva dei fatti, della reiterazione delle condotte volte ad insidiare diversi minorenni al fine di ottenere rapporti sessuali, nonché dell'effettiva consumazione di tali atti, valutando altresì in senso favorevole all'imputato l'inizio di un percorso terapeutico e le iniziative assunte per risarcire il danno, pur non sufficienti per l'integrazione della specifica attenuante.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza dell'11/03/2019 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ZUNICA Fabio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. MOLINO Pietro, che concludeva per l'inammissibilita' del ricorso;
udito per il ricorrente l'avvocato (OMISSIS), in sostituzione dell'avvocato (OMISSIS), che si riportava ai motivi d…

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