Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Latina sentenza n. 509 del 2018

ECLI:IT:TARLT:2018:509SENT

Massima

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Il diniego di accertamento di conformità edilizia ai sensi dell'art. 36 del d.P.R. 380/2001 è un atto vincolato, il cui esito è determinato dalla presenza o meno della doppia conformità urbanistica ed edilizia dell'intervento edilizio oggetto di richiesta di sanatoria. Pertanto, non è necessaria una particolare motivazione del provvedimento di diniego, laddove risulti che l'intervento non possieda i requisiti della doppia conformità. Inoltre, il provvedimento di diniego di sanatoria ha natura di atto vincolato, per cui è da escludere la necessità di preannunciare i motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza ex art. 10-bis della legge n. 241/1990, in quanto il contenuto dispositivo della determinazione non avrebbe potuto essere diverso. L'acquisizione gratuita al patrimonio comunale dell'immobile abusivo, del sedime e della relativa area di pertinenza, ai sensi dell'art. 7 della legge n. 47/1985, costituisce effetto automatico della mancata ottemperanza all'ordine di demolizione, ha natura meramente dichiarativa e non implica scelte di tipo discrezionale da parte dell'amministrazione. Pertanto, una volta verificatisi i presupposti di legge, l'atto che dispone l'acquisizione non necessita di una particolare motivazione in ordine alla misura della stessa. L'inottemperanza all'ingiunzione di demolizione e/o di rimozione delle opere ritenute abusive, anche in caso di diniego di permesso di costruire in sanatoria ex art. 36 del d.P.R. 380/2001, comporta, ai sensi dell'art. 15, comma 3, ultimo periodo, della legge regionale n. 15/2008, l'irrogazione automatica della sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di duemila ad un massimo di ventimila euro, senza che sia necessario accertare la colpa del responsabile dell'abuso.

Sentenza completa

Pubblicato il 10/10/2018

N. 00509/2018 REG.PROV.COLL.

N. 00089/2015 REG.RIC.

N. 00019/2015 REG.RIC.

N. 00016/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

sezione staccata di Latina (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 89 del 2015, proposto da
Franco Alviani, rappresentato e difeso dall'avvocato Vincenzo Napoli, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Vincenzo Napoli in Cassino, via D'Annunzio, 9;

contro

Comune di Frosinone, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Marina Giannetti, con domicilio eletto presso lo studio Sandra Avv. Salvigni in Latina, viale dello Statuto, 24;

sul ricorso numero di registro general…

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