Cassazione penale Sez. I sentenza n. 7208 del 14 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:7208PEN

Massima

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Il possesso di un oggetto comunemente utilizzato per lavori manuali, come una pinza, non integra automaticamente il reato di porto di armi improprie ai sensi dell'art. 4 della L. n. 110/1975, comma 2, se non viene accertata in modo adeguato e motivato la sua concreta idoneità offensiva in relazione alle circostanze di tempo e di luogo. Il giudice è tenuto a verificare e motivare specificamente se l'oggetto, pur non essendo una delle armi improprie tipicamente indicate dalla norma, sia chiaramente utilizzabile per l'offesa alla persona, tenendo conto delle circostanze concrete in cui il soggetto ne era in possesso. L'accertamento della chiara utilizzabilità dell'oggetto per l'offesa alla persona, e non solo alle cose, costituisce un requisito essenziale della fattispecie, la cui mancanza determina l'annullamento della sentenza con rinvio per un nuovo giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO Francesco M. S. - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/05/2016 del GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di
TREVISO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SIANI VINCENZO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. BALSAMO ANTONIO, che ha concluso nel seguente senso:
Il P.G. conclude chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe, emessa il 23 - 25 maggio 2016…

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