Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28555 del 16 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:28555PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, abusando della disponibilità giuridica del denaro o di altra cosa mobile di pertinenza della pubblica amministrazione, se ne appropria, integra il delitto di peculato, anche quando induce in errore altri soggetti competenti ad adottare l'atto finale di disposizione del bene, purché egli stesso abbia la disponibilità giuridica concorrente sul medesimo. Tale condotta è punita ai sensi dell'art. 314 cod. pen., anche in applicazione dell'art. 48 cod. pen., in quanto il pubblico agente, pur non essendo l'unico titolare della disponibilità giuridica del bene, abusa comunque della propria già esistente posizione di co-disponente per appropriarsene inducendo in errore gli altri soggetti competenti. La configurabilità del peculato, in luogo della truffa aggravata ai sensi dell'art. 61, n. 9, cod. pen., è giustificata dalla preesistente disponibilità giuridica del bene in capo all'agente, che integra l'abuso del possesso di cui all'art. 314 cod. pen., a prescindere dal fatto che egli abbia dovuto ricorrere a modalità fraudolente per conseguire l'appropriazione. Pertanto, il peculato è reato speciale rispetto alla truffa aggravata, la cui applicazione rimane circoscritta alle ipotesi in cui il pubblico agente non abbia alcuna disponibilità, neppure concorrente, sul bene di cui si appropria mediante condotte decettive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta da:

Dott. BELTRANI Sergio - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Relatore

Dott. LEOPIZZI Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sui ricorsi proposti nell'interesse di:
Ma.Le., nata a C il (Omissis);
Mo.Vi., nata a C il (Omissis);
nonché di
Ro.Ma., nata a C il (Omissis);
contro la sentenza della Corte d'Appello di Catania del 29.6.2023;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Pierluigi Cianfrocca;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Cristina Marzagalli, che ha concluso per l'inammissibilità dei ricorsi di Ma.Le. e di Mo.Vi.;
udito l'Avv. An.Fe., per l'Avvocatura dello Stato, in dif…

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