Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Quando il domicilio dichiarato dall'imputato risulti impossibile o inidoneo per l'esecuzione della notifica, l'ufficiale giudiziario non ha l'obbligo di procedere a ulteriori accertamenti, essendo sufficiente la redazione di un verbale che attesti tale impossibilità. In tal caso, la notifica può essere validamente eseguita presso il difensore ai sensi dell'art. 161, comma 4, c.p.p., senza necessità di ricorrere al deposito presso la casa comunale previsto dall'art. 157, comma 8, c.p.p. L'accertamento da parte dell'ufficiale giudiziario dell'impossibilità di notificare l'atto nel domicilio dichiarato costituisce condizione necessaria e sufficiente per l'applicazione della procedura di notifica presso il difensore, senza che sia richiesto un previo doppio accesso nel domicilio indicato. Inoltre, l'impugnazione per vizi della notificazione è inammissibile per difetto di specificità del motivo, ove il ricorrente non alleghi il concreto pregiudizio subito in ordine alla conoscenza dell'atto e all'esercizio del diritto di difesa.