La normativa regionale sulle strutture ricettive extralberghiere, di cui alla L.R.C. n. 17/2001, consente l'esercizio di un'attività di affittacamere in unità immobiliari aventi destinazione residenziale, purché siano rispettati i requisiti dimensionali e strutturali previsti dalla legge, come la presenza di non più di sei camere con un massimo di dodici posti letto, la conformità edilizia ed igienico-sanitaria dei locali, l'accesso indipendente delle camere dagli altri locali e la dotazione dei servizi minimi obbligatori. L'ottenimento di titoli abilitativi pregressi, quali l'autorizzazione di agibilità e le segnalazioni certificate di inizio attività, costituisce valida prova della conformità dell'attività di affittacamere alla normativa di settore, anche in caso di successivi interventi di mera ridistribuzione interna degli spazi, senza che ciò integri un illegittimo cambio di destinazione d'uso. L'adozione di provvedimenti di chiusura dell'attività di affittacamere, in assenza di specifici elementi di difformità accertati, risulta pertanto illegittima per difetto assoluto di presupposto, erroneità e insufficiente valutazione dei fatti, nonché per carenza istruttoria.