Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, nell'esercizio della propria giurisdizione, ha stabilito che l'Amministrazione comunale, nell'adottare provvedimenti di limitazione della circolazione veicolare e di pedonalizzazione di aree pubbliche, è tenuta a motivare adeguatamente le proprie scelte, dando conto dell'istruttoria svolta e del nesso di ragionevole corrispondenza tra i mezzi adottati e i fini perseguiti, nel rispetto dei principi di buon andamento, imparzialità ed efficacia dell'azione amministrativa. In particolare, l'Amministrazione deve individuare puntualmente le esigenze di tutela del patrimonio artistico, ambientale e naturale, ovvero di prevenzione degli inquinamenti, che giustificano l'adozione di misure limitative della libertà di circolazione, ai sensi dell'art. 7 del Codice della Strada, accertando e motivando tali esigenze in modo congruo e proporzionato. La mera affermazione di finalità generiche, come il miglioramento della viabilità e della mobilità locale o la valorizzazione del patrimonio archeologico, senza un'adeguata istruttoria e motivazione, non è sufficiente a sorreggere la legittimità di provvedimenti che incidono in modo significativo sulle posizioni giuridiche dei cittadini. L'Amministrazione è, pertanto, tenuta a svolgere un'approfondita attività istruttoria, a ponderare gli interessi in gioco e a rendere conto in modo chiaro e circostanziato delle ragioni che hanno condotto alle scelte adottate.