Cassazione penale Sez. III sentenza n. 19641 del 19 maggio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:19641PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la capacità di intendere e di volere dell'imputato, è autorizzato a discostarsi dalle conclusioni della perizia psichiatrica, purché dia conto in modo esaustivo e logico delle ragioni per le quali ritiene che l'imputato, pur avendo una capacità di volere grandemente scemata, non fosse totalmente incapace di intendere e di volere. Ciò in quanto la capacità di intendere e la capacità di volere costituiscono autonome componenti dell'imputabilità, che devono essere accertate separatamente: la prima attiene alla capacità di comprendere il significato e il valore sociale del proprio comportamento, mentre la seconda attiene alla capacità di controllare i propri impulsi volitivi. Pertanto, il giudice può ritenere sussistente una parziale capacità di volizione, pur in presenza di una compromissione della capacità di premeditazione, senza incorrere in vizi logici o di motivazione, purché il suo convincimento sia adeguatamente argomentato alla luce delle risultanze processuali. Inoltre, il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle circostanze attenuanti generiche e del beneficio della sospensione condizionale della pena, essendo tenuto a motivare il diniego di tali istituti solo in presenza di specifici elementi addotti dalla difesa, senza dover necessariamente dar conto di tutti i fattori indicati dall'art. 133 c.p. Pertanto, il sindacato di legittimità sulla motivazione di tali valutazioni è limitato ai soli vizi logici o di manifesta illogicità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. ANDRONIO A. M. - rel. Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/03/2019 della Corte d'appello di Cagliari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), ai sensi del Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, articolo 23, comma 8 che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza dell&#x…

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