Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 12276 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:12276SENT

Massima

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Il mancato completamento del procedimento espropriativo, con l'omessa adozione del decreto di esproprio, determina una condizione di permanente illecito che l'Amministrazione è tenuta a interrompere, senza che possa invocarsi la discrezionalità amministrativa in ordine all'autotutela o alla scelta tra la restituzione del bene o la sua definitiva acquisizione ex art. 42 bis del d.P.R. n. 327/2001. In tal caso, l'Amministrazione è obbligata a optare, in via alternativa, per la restituzione del terreno, previa riduzione in pristino e corresponsione del risarcimento del danno anche per il periodo di illegittima occupazione, ovvero per l'emanazione di un decreto di acquisizione sanante ex art. 42 bis, con corresponsione del relativo indennizzo secondo i parametri ivi disciplinati, applicabile anche alle situazioni pregresse. L'usucapione del bene non è ammissibile, in quanto l'occupazione abusiva non consente la spendita dei poteri proprietari e il conseguente stato di possesso dell'immobile occupato, salvo che dalla entrata in vigore della disciplina dell'acquisizione sanante. Nell'eventuale adozione di un decreto di acquisizione sanante ex art. 42 bis, dovrà tenersi conto delle risultanze procedimentali già acquisite, come eventualmente corrette in sede di procedimento, mentre la determinazione e corresponsione dell'indennizzo dovuto per l'acquisizione del bene rientra nella giurisdizione del giudice ordinario. Laddove l'Amministrazione si determini alla restituzione delle aree illegittimamente occupate, dovrà risarcire il danno da occupazione illegittima, applicando i canoni di legge in relazione al valore dell'area che andrà accertata nel procedimento ex art. 42 bis.

Sentenza completa

Pubblicato il 17/06/2024

N. 12276/2024 REG.PROV.COLL.

N. 04195/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4195 del 2020, proposto da
Ester Amandolini, rappresentata e difesa dall'avvocato Fabio Cirami, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Viterbo, in persona del Sindaco, legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Federico Bailo, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
Comune di Viterbo Settore VI, Lavori Pubblici e Manutenzioni Servizi Cimiteriali, non costituito in giudizio;

nei confronti

Regione Lazio, in persona del Presidente, legale rappresentante
pro tempore
, rappre…

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