Il rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato può essere legittimamente negato dalla Pubblica Amministrazione qualora il richiedente non dimostri di possedere un reddito sufficiente, inteso come un reddito non inferiore all'importo dell'assegno sociale previsto dalla legge, anche qualora in precedenza il rinnovo fosse stato concesso nonostante un reddito inferiore, in quanto la valutazione del requisito reddituale deve essere effettuata con riferimento a ciascuna annualità di richiesta del rinnovo. Tuttavia, il diniego di rinnovo può essere legittimamente revocato in autotutela dalla stessa Amministrazione qualora il richiedente dimostri successivamente di aver acquisito un reddito sufficiente, ad esempio attraverso un nuovo contratto di lavoro che gli consenta di percepire un reddito adeguato. In tal caso, il giudizio amministrativo promosso avverso il diniego di rinnovo deve essere dichiarato estinto per cessazione della materia del contendere, con compensazione delle spese processuali qualora l'Amministrazione abbia omesso di comunicare tempestivamente l'avvenuta revoca del provvedimento impugnato, costringendo il giudice a svolgere un'inutile attività processuale.