Cassazione penale Sez. II sentenza n. 46048 del 10 dicembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:46048PEN

Massima

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Il giudice che pronuncia una sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti (c.d. "patteggiamento") è tenuto a dichiarare, ai sensi dell'art. 537 c.p.p., comma 1, l'accertata falsità di atti o documenti, a prescindere dall'affermazione della responsabilità penale dell'imputato. Tale pronuncia risponde a superiori esigenze pubblicistiche di tutela della fede pubblica e non è incompatibile con la natura "negoziale" del rito speciale di patteggiamento, in quanto l'accertamento della falsità può essere compiuto "allo stato degli atti" acquisiti nel procedimento, senza che ciò si traduca necessariamente in una incompletezza della prova. Pertanto, il pubblico ministero è legittimato a dedurre, mediante ricorso per cassazione, l'omessa declaratoria di falsità degli atti, anche in presenza di una sentenza di patteggiamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO ((omissis)) - Presidente

Dott. ESPOSITO Antonio - Consigliere

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di ANCONA;

nei confronti di:

1) AC. MA., N. IL (OMESSO);

2) CI. AN. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 01/12/2006 GIP TRIBUNALE di PESARO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. AMBROSIO ANNAMARIA; acquisite le richieste del Procuratore Generale in persona del dott. MARTUSCIELLO Vittorio, che ha concluso pe…

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