Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26364 del 14 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:26364PEN

Massima

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Il dolo del reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) è integrato dalla volontà di porre in essere più condotte di minaccia e molestia, nella consapevolezza della loro idoneità a produrre uno degli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice e dell'abitualità del proprio agire, a prescindere dalle spinte emotive e motivazionali che hanno condotto l'autore della condotta persecutoria a realizzare il delitto. La valutazione della prova della responsabilità penale e della credibilità delle dichiarazioni della persona offesa rientra nell'ambito del sindacato di merito, insindacabile in sede di legittimità in assenza di vizi logici o di travisamento della prova. La condotta riparatoria prevista dall'art. 162-ter c.p. può essere valutata in sede di legittimità solo se perfezionata prima della decisione della Corte di Cassazione e senza necessità di nuovi accertamenti in fatto, mentre la questione relativa alla concessione del beneficio della non menzione della condanna è inammissibile se proposta per la prima volta in Cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrin - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matild - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/04/2017 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BRANCACCIO MATILDE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. SALZANO FRANCESCO che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
udito il difensore di parte civile che chiede l'inammissibilita' del ricorso e deposita conclusioni e not…

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