Cassazione penale Sez. II sentenza n. 37149 del 18 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:37149PEN

Massima

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Il sequestro preventivo e la successiva confisca dei beni patrimoniali previsti dall'art. 12-sexies del D.L. n. 306/1992, convertito in L. n. 356/1992, non richiedono la sussistenza di un nesso di pertinenzialità tra il bene e il reato, come previsto dall'art. 240 c.p., ma soltanto un vincolo pertinenziale, di significato peculiare e più ampio, tra il bene e l'attività delittuosa facente capo al soggetto, connotato dalla mancanza di giustificazione circa la legittima provenienza del patrimonio nel possesso del soggetto nei confronti del quale sia stata pronunciata condanna o sia stata disposta l'applicazione della pena. Le condizioni che legittimano la confisca prevista dal medesimo art. 12-sexies sono la sproporzione del valore della somma dei beni rispetto ai redditi dichiarati ed alle attività economiche del condannato e la mancata giustificazione dell'origine di tali beni, mentre non è necessaria anche la verifica di una derivazione delle cose da confiscare dal reato di cui il soggetto è stato ritenuto responsabile. Una volta fornita la prova circa la sproporzione, rispetto alla capacità reddituale lecita del soggetto, del valore economico dei beni da confiscare, sussiste una presunzione relativa di illecita accumulazione patrimoniale che può essere superata solo da specifiche e verificate allegazioni dell'interessato. Inoltre, la ragionevolezza della presunzione di provenienza illecita dei beni patrimoniali non contrasta con i parametri costituzionali, posto che l'elemento della "sproporzione" deve, comunque, essere accertato attraverso una ricostruzione storica della situazione dei redditi e delle attività economiche del condannato al momento dei singoli acquisti, il quale può esporre fatti e circostanze specifiche e rilevanti, indicando puntualmente le proprie giustificazioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro Antonio - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GA. MA. TE. , N. IL (OMESSO):

avverso l'ordinanza n. 85/2009 TRIB. LIBERTA' di RIMINI, del 21/09/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CHINDEMI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. GALATI Giovanni, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA IN FATTO

Il Tribunale del riesame di Rimini, con ordinanza in data 21/9/2009, confermava l'ordinanza emessa dal G.I.P. presso il Tribuna…

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