Consiglio di Stato sentenza n. 6774 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:6774SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il Consiglio di Stato, in materia di repressione degli abusi edilizi, ha affermato i seguenti principi: 1. L'ordinanza di demolizione di opere abusive costituisce un provvedimento vincolato e doveroso in presenza dei requisiti di legge, rispetto al quale non è richiesta la previa comunicazione di avvio del procedimento ai sensi dell'art. 7 della legge n. 241/1990, in quanto la partecipazione del privato non potrebbe comunque determinare un esito diverso. In ogni caso, troverebbe applicazione l'art. 21-octies, comma 2, della legge n. 241/1990, per cui il provvedimento non sarebbe annullabile per mancata comunicazione di avvio del procedimento, in quanto il suo contenuto non avrebbe potuto essere diverso. 2. L'ordinanza di demolizione è sufficientemente motivata con la semplice descrizione delle opere abusive e l'indicazione delle norme urbanistiche violate, senza la necessità di una specifica motivazione in ordine alla sussistenza di un interesse pubblico alla demolizione. Ciò in quanto la ponderazione tra l'interesse pubblico e quello privato è già stata compiuta a monte dal legislatore, che ha imposto l'obbligo di demolizione in presenza di opere realizzate in assenza di titolo abilitativo. 3. L'amministrazione comunale non è tenuta, prima di emanare l'ordinanza di demolizione, a verificare la sanabilità delle opere abusive ai sensi dell'art. 36 del d.P.R. n. 380/2001, in quanto tale valutazione è rimessa all'esclusiva iniziativa della parte interessata. Pertanto, l'ordinanza di demolizione di opere abusive, essendo un provvedimento vincolato e doveroso, non richiede una specifica motivazione in ordine all'interesse pubblico, né una valutazione preventiva della sanabilità delle opere, essendo sufficiente la mera constatazione dell'abusività delle stesse.

Sentenza completa

Pubblicato il 11/07/2023

N. 06774/2023REG.PROV.COLL.

N. 10585/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10585 del 2021, proposto da
Nadia Spada e Gianna Sarachella, rappresentate e difese dall'avvocato Alessandro Sala, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Frosinone, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Marina Giannetti, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Sezione staccata di Latina (Sezione Prima) n. 00282/2021, resa tra le parti, concernente l’annullamento dell’ordinanza n. ORD/149/2011 dell’ 11…

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