Il provvedimento amministrativo di sospensione dei lavori edilizi, adottato ai sensi della legge n. 47/1985, esaurisce i propri effetti decorsi 45 giorni dalla sua emanazione, sicché il ricorso avverso tale provvedimento diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, non potendo il ricorrente trarre alcun vantaggio concreto dall'annullamento di un atto ormai privo di efficacia. Tuttavia, ai sensi dell'art. 34, comma 3, del codice del processo amministrativo, il giudice può accertare l'illegittimità dell'atto impugnato qualora il ricorrente dimostri di avere un interesse ai fini risarcitori, mediante una specifica e adeguatamente motivata richiesta, che consenta di valutare la serietà e la plausibilità della prospettazione. In assenza di tale richiesta espressa e motivata, il giudice è legittimato a dichiarare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, senza pronunciarsi nel merito della legittimità dell'atto, ferma restando la facoltà del ricorrente di proporre successivamente l'azione risarcitoria autonoma.