Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22179 del 21 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:22179PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il giudice, nell'emettere un provvedimento cautelare personale, è tenuto a motivare in modo autonomo e adeguato la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, senza necessità di una riscrittura "originale" degli elementi o circostanze rilevanti, purché sia possibile affermare che il giudice abbia effettuato un effettivo vaglio degli elementi di fatto ritenuti decisivi, spiegandone la rilevanza ai fini dell'affermazione dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari nel caso concreto. La motivazione per relationem o l'incorporazione nell'ordinanza della richiesta del P.M. sono legittime, purché il giudice abbia fatto luogo ad un effettivo esame degli elementi di fatto, senza il ricorso a formule stereotipate, e abbia spiegato la rilevanza di tali elementi ai fini della decisione adottata. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione si arresta alla verifica del rispetto delle regole della logica e della conformità ai canoni legali che presiedono all'apprezzamento dei gravi indizi di colpevolezza, senza poter attingere l'intrinseca consistenza delle valutazioni riservate al giudice di merito. Inoltre, ai fini della validità della decisione, non è necessario che il giudice di merito sviluppi nella motivazione la specifica ed esplicita confutazione di ogni tesi difensiva disattesa, essendo sufficiente che il provvedimento evidenzi una ricostruzione dei fatti che conduca alla reiezione della deduzione difensiva implicitamente e senza lasciare spazio ad una valida alternativa. Infine, in tema di esigenze cautelari, il giudice deve valutare, anche alla luce della pronuncia della Corte Costituzionale n. 57/2013, se le stesse possano essere soddisfatte con misure diverse dalla custodia in carcere, tenendo conto delle specifiche caratteristiche del caso concreto e della personalità degli indagati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - rel. Consigliere

Dott. BORSELLINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 4767/2018 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 11/10/2018;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNA VERGA;
sentite le conclusioni del PG Dott. CUOMO Luigi, che ha chiesto l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
Ricorrono per Cassazione (OMISSIS) e (OMISSIS) avverso l'ordinanza del Tribunale di Napoli…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.