Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2647 del 21 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:2647PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La responsabilità penale per il reato di lesioni personali può essere affermata anche sulla base delle dichiarazioni della persona offesa, purché le stesse risultino coerenti, dettagliate e sorrette da riscontri estrinseci, come la certificazione medica e le dichiarazioni di altri testimoni. La ravvisabilità della scriminante della legittima difesa è esclusa qualora la reazione dell'imputato risulti sproporzionata rispetto all'aggressione subita, tenuto conto delle concrete modalità del fatto. Nell'individuazione della pena, il giudice può legittimamente negare le attenuanti generiche in considerazione dei precedenti penali e del negativo comportamento processuale dell'imputato, nonché ridurre la sanzione inflitta in primo grado in ragione della modesta offensività della condotta e delle condizioni personali del reo, senza che ciò comporti vizi di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/10/2013 della Corte d'Appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Carlo Zaza;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale SELVAGGI Eugenio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza impugnata, in parziale riforma d…

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