Il termine di impugnazione di un provvedimento amministrativo decorre dalla piena conoscenza del provvedimento stesso e della sua lesività, che si realizza quando l'interessato abbia acquisito contezza degli elementi essenziali dell'atto, come la sua portata dispositiva e la sua valenza lesiva, a prescindere dalla conoscenza integrale di tutti i documenti relativi al procedimento. L'onere di impugnare tempestivamente il provvedimento non viene meno per il solo fatto che l'interessato acquisisca successivamente una conoscenza più completa degli atti, in quanto l'integrazione della conoscenza può consentire solo l'avanzamento di nuovi motivi aggiunti, ma non incide sul termine per l'impugnazione del provvedimento nella sua essenza. Pertanto, il termine di impugnazione decorre dalla piena conoscenza degli elementi essenziali del provvedimento, anche in assenza di una conoscenza integrale di tutti i documenti relativi al procedimento, e l'interessato è tenuto a esercitare tempestivamente il proprio diritto di azione, senza poter attendere indefinitamente il completamento della propria cognizione documentale. Il principio di tutela dell'amministrato non può operare oltre limiti temporali ragionevoli e in base a elementi meramente formali o estemporanei, come richieste di accesso, in modo da sottoporre indefinitamente l'attività amministrativa e le posizioni dei controinteressati alla possibilità di impugnazione.