Cassazione penale Sez. III sentenza n. 6099 del 7 febbraio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:6099PEN

Massima

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Il proprietario del fondo su cui vengono abusivamente depositati e smaltiti rifiuti da parte di terzi risponde penalmente per il reato di gestione illecita di rifiuti, salvo che non dimostri di aver posto in essere tutte le misure idonee ad impedire l'evento, non essendo sufficiente la mera proprietà del terreno per escludere la sua responsabilità. Tuttavia, il proprietario "incolpevole" che non abbia contribuito in alcun modo all'abbandono dei rifiuti non risponde del reato di cui all'art. 192 del d.lgs. n. 152/2006, essendo tenuto solo alla rimozione o al ripristino del sito, ai sensi dell'art. 193, comma 2, del medesimo decreto. Perché il proprietario possa essere esonerato da responsabilità penale, è necessario che dimostri non solo la mancanza di qualsiasi suo contributo all'illecito, ma anche l'adozione di tutte le misure idonee ad impedirne la realizzazione, non essendo sufficiente la mera estraneità all'abbandono dei rifiuti. Inoltre, il proprietario non può invocare l'applicabilità della disciplina sul riutilizzo dei rifiuti di cui all'art. 14 del d.l. n. 138/2000 conv. in l. n. 178/2000 ove non dimostri concretamente e oggettivamente il riutilizzo effettivo dei materiali, non essendo sufficiente la mera prospettazione di tale finalità. Infine, la condotta del proprietario che abbia consapevolmente e volontariamente consentito ad altri di depositare rifiuti sul suo fondo integra il reato di gestione illecita di discarica abusiva, non quello di semplice abbandono di rifiuti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SE. RO. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 22/01/2007 CORTE APPELLO di LECCE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SQUASSONI CLAUDIA;

Udito "il Procuratore Generale in persona del Dott. IZZO Gioacchino, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore avv. ((omissis)) di Roma.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza 22 gennaio 2007, il Trib…

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