Cassazione civile Sez. Lavoro sentenza n. 945 del 4 febbraio 1983

ECLI:IT:CASS:1983:945CIV

Massima

Massima ufficiale
L'esercizio del diritto di sciopero cessa di essere legittimo allorche`, per le sue modalita` di attuazione, la sospensione totale o parziale della prestazione lavorativa determini o renda possibili e prevedibili lesioni di altri diritti, personali, di proprieta` o di iniziativa economica, ugualmente assistiti da specifica garanzia costituzionale, il che si impone anche con riferimetno a manifestazioni collaterali a tale sospensione -quali i cortei interni - le quali, se possono configurarsi come altrettante facolta` in cui si articola quel diritto, cosi` da comportare un'obbligazione negativa o un pati del datore di lavoro, devono nondimeno esercitarsi secondo forme e modalita` che non incidano su detta garanzia, e non legittimano, in caso di ostacolo ad esse frapposto dalla controparte, il ricorso ad arbitrarie forme di autotutela, ma semplicemente il ricorso alla tutela giurisdizionale, restando demandata all'accertamento del giudice di merito l'individuazione di tutte le modalita` dei comportamenti osservati da una parte e dall'altra concretamente, ai fini del giudizio sulla loro legittimita`, senza che possa farsi luogo a valutazioni astratte di compatibilita`, indipendentemente dall'effettiva attuazione dei comportamenti stessi. Nella specie, secondo tale principio, la Suprema Corte ha cassato la sentenza con la quale i giudici di merito avevano ritenuto antisindacale la chiusura di taluni ingressi secondari di uno stabilimento, perche` asseritamente impeditiva di cosiddetti cortei interni attuati durante uno sciopero, senza adeguatamente indagare circa la modalita` di esecuzione di tale manifestazione, anche con riferimento ad esperienze pregresse, e delle correlative misure difensive poste in essere dall'azienda.

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