Cassazione penale Sez. II sentenza n. 36443 del 9 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:36443PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di beni nel procedimento di prevenzione è legittimo quando il giudice di merito, attraverso un'articolata e logica motivazione, accerti che i beni in questione siano il frutto di attività illecite o ne costituiscano il reimpiego, anche sulla base della presunzione di disponibilità dei beni da parte del proposto, gravando su questi ultimi l'onere di dimostrare l'esclusiva titolarità e provenienza lecita dei beni. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione in tali procedimenti è limitato alla verifica della mera coerenza, completezza e logicità della motivazione, senza possibilità di una rinnovata valutazione delle risultanze di fatto, essendo precluso l'accesso al vizio di motivazione se non in caso di totale carenza o mera apparenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - rel. Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso il decreto n. 32/2014 CORTE APPELLO di PALERMO, del 16/07/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNA VERGA;
lette le conclusioni del PG Dott. GAETA Pietro che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.
CONSIDERATO IN FATTO
Ricorrono per Cassazione, a mezzo dei difensori, con un unico ricorso, (OMISSIS), (OMISSIS), (OMISSIS) e (OMI…

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