Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21428 del 27 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:21428PEN

Massima

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Il giudicato penale, quale espressione del principio di certezza del diritto, può essere rimosso in via eccezionale e nei soli casi tassativamente previsti dalla legge attraverso l'istituto della revisione, il quale richiede che le nuove prove addotte dal condannato siano dotate del carattere della decisività, ovvero idonee a dimostrare in modo inequivocabile l'innocenza dello stesso o l'inesistenza del fatto. La mera diversa valutazione del materiale probatorio già esaminato o l'acquisizione di nuovi elementi non decisivi non costituiscono presupposti sufficienti per l'accoglimento dell'istanza di revisione, essendo necessario che le prove sopravvenute o non valutate in precedenza siano tali da ribaltare il giudizio di colpevolezza espresso con sentenza passata in giudicato. Pertanto, la mancata opposizione al decreto penale di condanna da parte del difensore, così come l'assenza dal lavoro del condannato per un periodo coincidente solo parzialmente con quello di commissione del reato, non integrano i requisiti di ammissibilità della revisione, non risultando tali elementi decisivi ai fini della dimostrazione dell'innocenza dell'imputato o dell'inesistenza del fatto. L'istituto della revisione, in quanto mezzo straordinario di impugnazione, non può essere utilizzato per una mera rivisitazione del giudizio di colpevolezza già espresso con sentenza definitiva, ma richiede il sopravvenire di nuove prove che, per la loro decisività, siano idonee a scardinare il giudicato e a determinare un esito processuale diametralmente opposto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - rel. Consigliere

Dott. TADDEI Margherita Bian - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ME. CA. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 3/2010 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 16/07/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIULIANO CASUCCI;

lette le conclusioni del PG Dott. Riello Luigi, per la inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con ordinanza in data 16 luglio 2010, la Corte d'Appello di Reggio Calabria, sezione penale, ha dichiarato i…

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