Cassazione penale Sez. I sentenza n. 37088 del 14 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:37088PEN

Massima

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La continuità normativa tra fattispecie penali pregresse e successive non può essere affermata in presenza di una modifica legislativa che abbia determinato l'abolitio criminis della precedente disposizione incriminatrice, con conseguente revoca della sentenza di condanna per il fatto non più previsto dalla legge come reato. Ciò in quanto la nuova formulazione della norma penale, introdotta successivamente all'intervento della Corte di Giustizia UE che ne ha sancito l'incompatibilità con il diritto comunitario, realizza una nuova incriminazione, applicabile solo ai fatti verificatisi dopo la sua entrata in vigore, senza alcuna continuità strutturale e temporale con la precedente fattispecie. In tali ipotesi, il giudice dell'esecuzione è tenuto a dichiarare la revoca della sentenza di condanna ai sensi dell'art. 673 c.p.p., in applicazione del principio di legalità e della retroattività della lex mitior.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI TRENTO;

nei confronti di:

1) GH. TA. N. IL (OMESSO) C/;

avverso l'ordinanza n. 476/2010 TRIBUNALE di TRENTO, del 15/01/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

lette le conclusioni del P.G. Dott. STABILE Carmine il quale ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza impugnata.

RITENUTO IN FATTO

1. - Il Tribunale di Trento, pronunciando in funzione…

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