Cassazione penale Sez. I sentenza n. 47356 del 13 ottobre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:47356PEN

Massima

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Il giudice, nell'applicare una misura cautelare personale, deve valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e di esigenze cautelari concrete ed attuali, senza limitarsi a presunzioni di legge. A tal fine, il giudice deve esaminare attentamente tutti gli elementi di prova, anche quelli a discarico, e motivare in modo esaustivo e logico la propria decisione, senza omettere o trascurare dati rilevanti. In particolare, le dichiarazioni di un indagato, rese in assenza di consapevolezza di essere intercettato, possono costituire gravi indizi di colpevolezza, purché siano riscontrate da altri elementi oggettivi. Inoltre, il pericolo di recidiva e di fuga devono essere valutati in concreto, tenendo conto della personalità dell'indagato, delle modalità del fatto e di ogni altro elemento significativo, senza basarsi esclusivamente sulla gravità del reato contestato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO Francesco M. S. - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 849/2016 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 22/08/2016;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONI MONICA;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. BIRRITTERI Luigi, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
Uditi i difensori Avv.ti (OMISSIS) e (OMISSIS) che hanno insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza resa in data 22 agosto 2016 il Tribunale di Reggio Calabria confermava l&#…

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