Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26880 del 25 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:26880PEN

Massima

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La confisca di prevenzione patrimoniale presuppone la sussistenza di un nesso di pertinenza tra i beni da sottoporre a confisca e la pericolosità sociale del soggetto nei cui confronti è adottata la misura. Pertanto, sono suscettibili di ablazione soltanto i beni acquisiti nell'arco temporale in cui si è manifestata la pericolosità sociale del proposto, indipendentemente dalla sua persistente pericolosità al momento della proposta di prevenzione. Il giudice deve quindi accertare il periodo di effettiva pericolosità sociale del soggetto, al fine di individuare i beni patrimoniali riconducibili a tale contesto cronologico e legittimamente aggredibili con la confisca. Ciò al fine di rispettare il principio di proporzionalità della misura ablativa, evitando di incidere su beni acquisiti in epoca successiva al venir meno della pericolosità sociale, e di assicurare adeguate garanzie difensive al soggetto inciso. Inoltre, nei confronti dei terzi coinvolti nel procedimento di prevenzione, il giudizio di pericolosità sociale deve essere condotto con particolare cautela, essendo necessario verificare il nesso di pertinenza tra i beni da confiscare e l'illecita attività del proposto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessand - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS), nata il (OMISSIS);

Avverso il decreto n. 31/2013 emesso il 07/03/2014 dalla Corte di appello di Torino;

Sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Lette le conclusioni del Procuratore generale, in persona del Dott. Gioaccchino Izzo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

1. Con decreto emesso il 07/03/2014 la Corte di appello di Torino confermava il decreto di confisca dei prodotti finanz…

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