Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 19137 del 2023

ECLI:IT:TARLAZ:2023:19137SENT

Massima

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Il provvedimento di demolizione di opere edilizie abusive è legittimo e deve essere eseguito anche in presenza di una successiva istanza di sanatoria ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001, in quanto tale istanza comporta solo la sospensione dell'efficacia dell'ordine di demolizione fino alla sua definizione, espressa o tacita, senza precludere l'adozione del provvedimento sanzionatorio. L'interessato decade dalla possibilità di contestare le ragioni del diniego della sanatoria in sede di impugnazione dell'ordine di demolizione, qualora non abbia previamente impugnato il rigetto, anche tacito, della domanda di accertamento di conformità. Il rinnovo della concessione demaniale marittima, pur facendo riferimento alle opere contestate, non equivale al rilascio del titolo edilizio, atteso che il provvedimento di proroga espressamente prevede la decadenza della concessione in caso di inottemperanza all'ordine di demolizione. L'ordine di demolizione di opere abusive non richiede una particolare motivazione, essendo sufficiente l'indicazione delle norme violate e il riferimento ai verbali di accertamento, di cui l'interessato non può non essere a conoscenza, rientrando le opere nella sua sfera di controllo. Non è necessario un ulteriore accertamento dello stato dei luoghi prima dell'adozione del provvedimento sanzionatorio, essendo sufficiente che l'abusività dei manufatti risulti dagli atti del procedimento.

Sentenza completa

Pubblicato il 18/12/2023

N. 19137/2023 REG.PROV.COLL.

N. 08812/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Quinta Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8812 del 2016, proposto da
Soc il Gabbiano di -OMISSIS- & -OMISSIS- Ss Nc, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Antonio Campagnola, Monica Galano, con domicilio eletto presso lo studio Antonio Campagnola in Roma, via Lutezia, 8;

contro

Comune di Nettuno, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Antonino Galletti, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, Piazzale Don Giovanni Minzoni, 9;

per l'annullamento,

previa sospensione dell’efficacia,

- dell’ordinanza di …

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