Cassazione penale Sez. I sentenza n. 46171 del 3 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:46171PEN

Massima

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Il reato di detenzione e porto in luogo pubblico di sostanze esplosive, previsto dalla legge n. 895 del 1967, sussiste anche quando l'esplosivo detenuto e portato, pur non essendo micidiale se singolarmente considerato, costituisce comunque pericolo per persone o cose in determinate condizioni, come l'ingente quantitativo, il precario confezionamento, la concentrazione in ambiente angusto, la prossimità a luoghi frequentati. La qualificazione del fatto come reato contravvenzionale di accensioni ed esplosioni pericolose, ai sensi dell'art. 703 c.p., non esclude la configurabilità del delitto di detenzione e porto di materiale esplodente, in quanto le due fattispecie sono autonome e indipendenti. L'attenuante del ravvedimento attivo, di cui all'art. 62 c.p., comma 1, n. 6, non è applicabile ai reati contro il patrimonio, come il danneggiamento, in quanto essa si riferisce esclusivamente a quelle conseguenze del reato che non consistono in un danno patrimoniale o non patrimoniale economicamente risarcibile. Il concorso nel reato può essere desunto da elementi indiziari, come le ammissioni dell'imputato, le dichiarazioni di testimoni, i contatti telefonici e le competenze professionali, anche in assenza di una prova diretta della partecipazione alla fase esecutiva del fatto. Il giudicato cautelare non produce effetti preclusivi e vincolanti sulla valutazione del giudice del procedimento principale, che provvede con autonomia piena a rivalutare tutte le questioni sottoposte al suo esame. La motivazione sulla determinazione della pena è sufficientemente osservata quando il giudice dichiara di ritenere "adeguata", "congrua" o "equa" la misura della pena applicata, in quanto ciò implica che abbia tenuto conto di tutti gli elementi previsti dall'art. 133 c.p. La concessione di una provvisionale in favore delle parti civili è legittima quando vi sia la certezza del danno, come nel caso di gravi danni materiali e non patrimoniali cagionati dall'esplosione di un ordigno.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 240/2014 CORTE APPELLO di GENOVA, del 01/10/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/01/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAVALLO Aldo;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso per l'inammissibilitÃÆ'Æ'ÃâEurošÃ‚  dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Genova,…

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