Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 26012 del 16 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:26012PEN

Massima

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Il conducente di un veicolo coinvolto in un incidente stradale, comunque ricollegabile al suo comportamento, è tenuto a fermarsi e prestare l'assistenza occorrente alle persone eventualmente ferite, a prescindere dall'effettiva constatazione di lesioni. Tale obbligo di soccorso, sancito dall'art. 189, comma 7, del Codice della Strada, trova il suo fondamento nella posizione di garanzia attribuita dalla legge all'utente della strada, il quale è in grado di percepire nell'immediatezza le conseguenze dannose o pericolose derivanti dall'incidente e di evitare che dal ritardato soccorso possa derivare un danno alla vita e all'integrità fisica delle persone coinvolte. Pertanto, il reato di mancata prestazione dell'assistenza occorrente sussiste anche quando l'agente, pur essendo consapevole della situazione di pericolo creatasi a seguito del sinistro, non si attivi per prestare soccorso, accettandone il rischio (dolo eventuale). La valutazione della sussistenza di tale consapevolezza in capo all'imputato, ai fini della configurabilità del reato, deve essere effettuata dal giudice di merito sulla base di una puntuale analisi delle circostanze concrete del caso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DOVERE Salvatore - Presidente

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - rel. Consigliere

Dott. CIRESE Marina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/02/2022 della CORTE APPELLO di PALERMO visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DANIELA DAWAN;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore SIMONE PERELLI che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe indicata, la Corte di appello di Palermo, parzialmente riformando la pronuncia del Tribunale di Marsala per…

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