Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13450 del 7 aprile 2022

ECLI:IT:CASS:2022:13450PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il pubblico ufficiale che, abusando della propria posizione e delle conoscenze acquisite nell'esercizio delle sue funzioni, pone in essere reiterate condotte persecutorie, calunniose e di falso ideologico nei confronti di altri soggetti, anche al fine di ridimensionare l'azione e i poteri di elementi considerati di disturbo, integra gravi indizi di colpevolezza che giustificano l'applicazione di una misura cautelare personale, in ragione del concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio. La gravità e la reiterazione delle condotte, nonché la precedente condanna per reati analoghi, rendono la misura degli arresti domiciliari l'unica idonea a fronteggiare il pericolo di recidiva e di inquinamento probatorio, in quanto le misure interdittive non sarebbero sufficienti a impedire la reiterazione delle condotte criminose o il compimento di ulteriori atti finalizzati ad occultare o ridimensionare i fatti già posti in essere. Il requisito dell'attualità del pericolo di reiterazione del reato non va equiparato all'imminenza del pericolo di commissione di un ulteriore reato, ma indica la continuità del "periculum libertatis" nella sua dimensione temporale, che va apprezzata sulla base della vicinanza ai fatti in cui si è manifestata la potenzialità criminale dell'indagato, ovvero della presenza di elementi indicativi recenti, idonei a dar conto della effettività del pericolo di concretizzazione dei rischi che la misura cautelare è chiamata a realizzare. Inoltre, la sospensione dal lavoro in via disciplinare non esclude il pericolo di recidiva, atteso che i reati di atti persecutori e calunnia potrebbero essere reiterati indipendentemente dall'esercizio di pubbliche funzioni. Pertanto, il tribunale del riesame, nel confermare la misura cautelare degli arresti domiciliari, ha correttamente valutato la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, del pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio, nonché l'adeguatezza e proporzionalità della misura cautelare applicata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. MAURO Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 24/11/2021 del TRIB. LIBERTA' di FIRENZE;
udita la relazione svolta dal Consigliere ROSA PEZZULLO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. BIRRITTERI Luigi;
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 24 novembre 2021, il Tribunale del riesame di Firenze ha confermato la misura cautelare degli arresti domiciliari applicata dal Tribunale di Pistoia in data 4 novembre 2021 a (OMISSIS), agente della Polizia Municipale d…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.