Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9158 del 29 febbraio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:9158PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari ai fini della custodia cautelare in carcere, può fondare il proprio giudizio di pericolosità sociale dell'imputato non solo sulla gravità e modalità dei fatti addebitati, ma anche sulla personalità dello stesso, desumibile da elementi quali i precedenti penali, i legami con ambienti criminali, l'assenza di attività lavorativa e il comportamento tenuto durante eventuali precedenti misure cautelari, senza essere obbligato a dar conto di ogni singolo elemento indiziario o probatorio acquisito, potendo limitarsi a porre in luce quelli che risultano essenziali ai fini del decidere. La motivazione del provvedimento cautelare è immune da vizi logici e giuridici se presenta un apparato argomentativo congruo e logico sui punti decisivi della decisione impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORELLI Francesco - Presidente

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) AH. MA., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 12/10/2007 TRIB. LIBERTA' di ANCONA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. NUZZO LAURENZA;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. FRANCHI Felice, del Foro di Ascoli Piceno.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

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