Il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato può essere legittimamente negato qualora l'interessato non dimostri di possedere un reddito da fonte lecita proveniente da attività di lavoro subordinato, condizione essenziale prevista dalla normativa vigente per ottenere il titolo di soggiorno richiesto. Il precedente rinnovo del permesso di soggiorno per motivi familiari non è rilevante ai fini della valutazione della domanda di rinnovo per motivi di lavoro subordinato, essendo quest'ultima una fattispecie distinta. Inoltre, la mancata valutazione dell'integrazione sociale dell'interessato e degli altri elementi di cui all'art. 9 del D.Lgs. n. 286/1998 non inficia la legittimità del provvedimento di diniego, in quanto tale disposizione disciplina il diverso istituto del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo e non il rilascio e il rinnovo del titolo di soggiorno ordinario. Infine, l'eventuale istanza di riabilitazione presentata successivamente alla notificazione del provvedimento impugnato non può essere presa in considerazione ai fini della valutazione della legittimità del diniego, in quanto sopravvenuta.