Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42617 del 19 ottobre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:42617PEN

Massima

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Il fatto ingiusto altrui, idoneo a configurare l'attenuante della provocazione, deve essere valutato nella sua complessità, considerando non solo le circostanze occasionali che hanno determinato l'insorgere dello stato d'ira, ma anche i comportamenti pregressi della persona offesa, quali condotte maltrattanti, vessatorie e di continua molestia, che abbiano contribuito a creare una situazione di esasperazione nel soggetto agente. Perché possa ritenersi sussistente il nesso di causalità adeguata tra il fatto ingiusto e il reato commesso, è necessario che la reazione, pur non dovendo essere proporzionata, non sia macroscopicamente sproporzionata rispetto all'aggressione subita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. PILLA Egle - rel. Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta Mari - Consigliere

Dott. SGUBBI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/11/2022 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. PILLA EGLE;
Lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale presso la Corte di Cassazione, Dr. MIGNOLO OLGA che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso. Lette le conclusioni scritte del difensore di fiducia avv. (OMISSIS) che ha insistito nell'accoglimento del ricorso.
RITENU…

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