La normativa regionale che prevede distanze minime differenziate tra impianti di distribuzione di carburanti a seconda del tipo di prodotto erogato (GPL vs altri carburanti) deve essere interpretata in modo coerente con i principi di liberalizzazione e razionalizzazione del sistema distributivo contenuti nella normativa statale di riferimento. Pertanto, la previsione di distanze minime superiori per gli impianti GPL rispetto agli altri carburanti è legittima solo se finalizzata a garantire la presenza capillare di tale servizio sul territorio, senza impedire il raggiungimento degli obiettivi di incremento dei servizi resi all'utenza e di realizzazione di un'articolata rete distributiva regionale. In particolare, la distanza minima tra impianti GPL nello stesso comune non può essere superiore a quella prevista per gli altri carburanti, salvo che nei comuni capoluogo di provincia, in quelli con popolazione superiore a 30.000 abitanti e in quelli confinanti con il capoluogo, ove è ammessa una distanza inferiore al fine di assicurare un'adeguata copertura del servizio. Pertanto, l'autorizzazione all'installazione di un nuovo impianto GPL deve essere valutata esclusivamente in relazione alla presenza di altri impianti GPL nello stesso comune, senza che assumano rilievo le distanze da impianti di altri carburanti ubicati in comuni diversi.