Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36063 del 27 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:36063PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione mafiosa, anche in posizione apicale, comporta la presunzione relativa della sussistenza delle esigenze cautelari, in assenza di elementi che dimostrino la rescissione del legame con il sodalizio criminale. Il giudice, nel valutare la sussistenza di tali esigenze, deve tenere conto della perdurante adesione dell'indagato all'associazione, desumibile da gravi indizi di colpevolezza, quali captazioni ambientali, dichiarazioni di collaboratori di giustizia e vittime di reati-fine, che dimostrino il mantenimento del ruolo di comando all'interno della consorteria e il coinvolgimento in attività illecite finalizzate al rafforzamento e all'espansione del potere mafioso sul territorio. Anche in caso di considerevole lasso di tempo tra i fatti accertati e l'emissione della misura cautelare, il giudice non ha l'obbligo di motivare in modo approfondito sull'attualità delle esigenze cautelari, essendo sufficiente l'assenza di elementi che smentiscano la presunzione di pericolosità sociale dell'indagato. La prova del coinvolgimento in reati-fine dell'associazione mafiosa non richiede lo standard probatorio del "oltre ogni ragionevole dubbio", essendo sufficiente la valutazione di gravi indizi di colpevolezza, desumibili da un complessivo apprezzamento degli elementi di accusa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETITTI Stefano - Presidente

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 01/02/2018 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Ersilia Calvanese;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ANGELILLIS Ciro, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), anche in sostituzione del codifensore avv. (OMISSIS), che ha concl…

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