Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19946 del 9 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:19946PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione di un soggetto a un'associazione di tipo mafioso non può essere desunta automaticamente dalla mera circostanza che egli abbia prestato la propria attività lavorativa presso un'impresa riconducibile a esponenti della medesima consorteria criminale. È necessario che vi siano elementi di prova specifici e univoci che dimostrino il concreto e consapevole contributo del soggetto all'attività del sodalizio mafioso, non essendo sufficiente la sola condotta prevaricatrice o intimidatoria posta in essere dal medesimo soggetto nell'ambito di attività imprenditoriali. Inoltre, la sussistenza di una contrapposizione violenta tra imprese operanti nello stesso settore economico, riconducibili a diverse cosche mafiose, è incompatibile con l'assunto della loro comune appartenenza a un unico sodalizio criminale, essendo necessario un coordinamento e una collaborazione tra i diversi gruppi per il perseguimento degli interessi dell'associazione. Pertanto, la mera partecipazione a condotte illecite nell'ambito di attività economiche non è di per sé sufficiente a integrare il reato di associazione mafiosa, dovendosi accertare in concreto il ruolo e il contributo del soggetto all'interno della struttura e delle finalità del sodalizio criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. VILLONI Orlan - rel. Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 2169/18 del Tribunale del Riesame di Catanzaro del 13/12/2018;
esaminati gli atti e letti il ricorso ed il provvedimento decisorio impugnato;
udita in camera di consiglio la relazione del Consigliere, Dott. O. Villoni;
sentito il pubblico ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. Tampieri L., che ha concluso per l'inammissibilita';
sentito il difensore del ricorrente, avv. (OMISSIS), che ha insistito per l…

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