Cassazione civile Sez. Lavoro sentenza n. 13166 del 5 giugno 2006

ECLI:IT:CASS:2006:13166CIV

Massima

Massima ufficiale
L'art. 119 secondo comma, del d.P.R. 30 marzo 1957, n. 361, così come sostituito dall'art. 11 della legge 21 marzo 1990, n. 53, assoggettato ad interpretazione autentica per effetto dell'art. 1 della legge 29 gennaio 1992, n. 69, stabilisce che i lavoratori chiamati ad adempiere funzioni presso gli uffici elettorali hanno diritto ad assentarsi dal lavoro per tutto il periodo corrispondente alla durata delle operazioni con riconoscimento del diritto, in loro favore, al pagamento di specifiche quote retributive, in aggiunta all'ordinaria retribuzione, ovvero a riposi compensativi per i giorni festivi o non lavorativi eventualmente compresi nel periodo di svolgimento delle suddette operazioni, senza che risulti posto alcun riferimento al parametro orario. Pertanto, tale disposizione deve essere interpretata nel senso che sia la domenica che le altre giornate non lavorative (quale il sabato, nel caso di c.d. settimana corta, qualunque sia la disciplina contrattuale ai fini della retribuzione e del computo del periodo feriale) non rilevano ai fini della spettanza a tali lavoratori dei giorni di ferie retribuiti, non detraibili dall'ordinario periodo di ferie annuali, con la conseguenza che, ove le anzidette operazioni cadano, in tutto od in parte, nelle indicare giornate, il lavoratore ha diritto al corrispondente periodo feriale in altrettante giornate lavorative (da computare in relazione ai "giorni di assenza" dal lavoro compresi nel periodo di espletamento di dette operazioni, e non già ad un criterio di riferimento orario), ovvero alla corresponsione, a carico del datore di lavoro, dell'indennità sostitutiva.

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