Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5765 del 5 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:5765PEN

Massima

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Il dirigente medico che, nell'ambito della propria attività lavorativa e per finalità di tutela della salute dei pazienti, segnala ai propri superiori gerarchici condotte ritenute non conformi alle leges artis da parte di un collega, non commette il reato di diffamazione, in quanto tale condotta è da ritenersi giustificata ai sensi dell'art. 51 c.p. quale esercizio di un diritto-dovere di critica e segnalazione, costituzionalmente tutelato dall'art. 21 Cost. e prevalente rispetto al bene della dignità personale. Tuttavia, la valutazione della sussistenza di tale causa di giustificazione e della continenza delle espressioni utilizzate deve essere effettuata caso per caso, tenendo conto della posizione rivestita dal soggetto agente all'interno della struttura sanitaria e dell'effettiva finalità della segnalazione, volta a garantire un adeguato standard di sicurezza per i pazienti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO Mauriz - rel. Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 16/2010 TRIBUNALE di NOCERA INFERIORE, del 14/10/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/12/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FUMO Maurizio;

Udito il PG in persona del sost. proc. gen. d.ssa Cesqui E., che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;

udito il difensore della parte civile, avv. (OMISSIS), che, riportandosi alle conclusioni scritte; ha c…

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