Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27420 del 22 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:27420PEN

Massima

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La minaccia, per integrare il reato di cui all'art. 612 c.p., deve essere idonea a incutere timore nella persona offesa, valutata in relazione alle circostanze concrete del caso, come l'età e il numero dei soggetti coinvolti. Tuttavia, la credibilità e l'attendibilità della testimonianza della persona offesa, anche se costituita parte civile, non può essere esclusa aprioristicamente, ma deve essere adeguatamente motivata dal giudice di merito sulla base di un complessivo apprezzamento del quadro probatorio. Nell'individuazione della pena, il giudice deve considerare tutti gli elementi previsti dall'art. 133 c.p., senza omettere di applicare correttamente il massimo edittale previsto dalla legge per il reato contestato, anche in caso di circostanze attenuanti generiche riconosciute in favore dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/04/2022 del TRIBUNALE di CIVITAVECCHIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIOVANNI FRANCOLINI;
uditi in pubblica udienza: il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione PAOLA MASTROBERARDINO, che ha chiesto di annullare con rinvio della sentenza impugnata in accoglimento del secondo motivo di ricorso e di dichiarare l'inammissibil…

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