Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43407 del 24 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:43407PEN

Massima

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Il reato di ingiuria si configura anche quando la persona offesa, pur non essendo direttamente presente al momento della condotta ingiuriosa, abbia comunque la possibilità di percepire e percepisca effettivamente le espressioni offensive, essendo sufficiente che si trovi in prossimità del luogo in cui vengono pronunciate. Ai fini dell'applicabilità dell'esimente della provocazione, prevista dall'art. 599 c.p., è necessario che il "fatto ingiusto" altrui sia intrinsecamente illegittimo e non possa trovare giustificazione in alcuna disposizione normativa o regola di civile convivenza. La determinazione del danno risarcibile in sede penale è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice, senza che sia configurabile il vizio di illogicità della motivazione, salvo il rispetto dei limiti generali della ragionevolezza e proporzionalità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2/2009 TRIBUNALE DI VELLETRI, del 02/12/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in pubblica udienza del 03/07/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE BERARDINIS Silvana;

udito il P.G. in persona del Dott. MURA Antonio che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

si oppone alla richiesta di rinvio per intempestivita' della comunicazione;

la difesa propone…

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