Il diniego di un'autorizzazione commerciale da parte di un Comune, motivato sulla base della presunta saturazione del mercato e della prevalenza dell'interesse pubblico all'inelasticità della domanda, è illegittimo e fonte di responsabilità risarcitoria a carico dell'Amministrazione, a partire dall'entrata in vigore della normativa di liberalizzazione del settore commerciale (d.lgs. n. 114/1998), in quanto il Comune è tenuto a rivedere la propria posizione e ad annullare d'ufficio il provvedimento di diniego, invitando l'impresa interessata a intraprendere legittimamente l'attività. Il danno risarcibile è determinato in base al volume d'affari delle imprese operanti nel territorio comunale nel periodo di illegittima esclusione dell'attività commerciale, con una riduzione percentuale per tener conto dell'alea connessa all'ingresso di un nuovo operatore sul mercato. La domanda risarcitoria, proposta successivamente all'annullamento giurisdizionale del provvedimento di diniego, è ammissibile anche oltre il termine quinquennale di prescrizione, in considerazione del mutamento giurisprudenziale che ha superato la necessità della previa impugnazione dell'atto illegittimo per ottenere il risarcimento del danno.