Cassazione penale Sez. I sentenza n. 16679 del 29 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:16679PEN

Massima

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Il rifiuto di fornire le proprie generalità a pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni non integra il reato di cui all'art. 651 c.p. (rifiuto di fornire le proprie generalità) quando l'identità del soggetto sia comunque nota agli agenti intervenuti, in quanto ciò non lede l'interesse tutelato dalla norma, ovvero la necessità di consentire una pronta e compiuta identificazione del soggetto al fine di evitare intralci all'attività istituzionale di prevenzione, accertamento o repressione dei reati, o di garanzia della quiete pubblica. Pertanto, il reato non sussiste qualora il soggetto, pur inizialmente titubante, abbia poi fornito spontaneamente le proprie generalità agli agenti intervenuti, i quali fossero già a conoscenza della sua identità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI M. Stefania - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONITO Francesco - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CO. MA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1573/2008 TRIBUNALE di SASSARI, del 10/02/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/03/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;

udito il P.G. in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata perche' il fatto non costituisc…

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