Il vincolo idrogeologico ex art. 54 r.d.l. n. 3267/1923 impone limiti assoluti all'edificazione, prevalenti sulle previsioni urbanistiche, e la sua sussistenza costituisce circostanza preclusiva della realizzazione di opere edilizie che possano pregiudicare la stabilità dei suoli e l'equilibrio idrogeologico della zona vincolata, a prescindere dalla destinazione urbanistica dell'area. Pertanto, l'Amministrazione preposta alla tutela del vincolo idrogeologico, nel rilasciare il parere vincolante ai fini del procedimento di condono edilizio, deve valutare la compatibilità dell'intervento con il vincolo stesso, senza che rilevi la classificazione urbanistica dell'area come edificabile. Il parere negativo di tale Amministrazione, adeguatamente motivato in relazione alle specifiche caratteristiche del sito e del manufatto, impedisce il rilascio della concessione edilizia in sanatoria, anche qualora l'area risulti inserita in zona residenziale dagli strumenti urbanistici, in quanto i vincoli idrogeologici tutelano valori sovraordinati rispetto agli interessi protetti dalla pianificazione urbanistica.