Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2303 del 20 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:2303PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale è configurabile nei confronti degli amministratori di fatto di una società fallita, i quali, attraverso condotte distrattive del patrimonio sociale e occultamento della contabilità, hanno cagionato un pregiudizio alla garanzia patrimoniale dei creditori. La qualifica di amministratore di fatto può essere desunta dal complesso delle risultanze processuali, come la riconducibilità della società fallita e della nuova ditta che ne ha esercitato il ramo d'azienda oggetto di distrazione alla medesima persona, nonché il fatto che sia stata tale persona a ritirare e occultare le scritture contabili. La distrazione di somme di denaro dal conto della società fallita, anche se in misura inferiore rispetto a quanto contestato, integra comunque l'elemento oggettivo del reato di bancarotta patrimoniale, essendo questo un reato di pericolo per il quale non è necessaria la prova dell'effettivo danno subito dai creditori. Parimenti, l'omessa consegna delle scritture contabili al curatore fallimentare da parte dell'amministratore di fatto configura il reato di bancarotta documentale, a prescindere dalla conoscenza da parte del curatore della loro collocazione. L'elemento soggettivo dei reati di bancarotta fraudolenta può essere desunto dalla complessiva condotta disinvolta tenuta dagli amministratori di fatto nella gestione della società, in spregio ai diritti del ceto creditorio, culminata nell'occultamento della contabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizi - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. PISTORELLI L. - rel. Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti dai difensori di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/3/2014 della Corte d'appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. FODARONI Giuseppina, che ha concluso per il rigetto dei ricorsi;
uditi per gli imputati l'avv. (OMISSIS) e l'avv. (OMISSIS), che hanno concluso …

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