Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Parma Multiservizi S.r.l. avverso il bando di gara indetto dall'Azienda Ospedaliera Universitaria della Seconda Università degli Studi di Napoli per l'affidamento triennale del servizio di pulizia e sanificazione, ha dichiarato l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse, in quanto l'amministrazione resistente aveva annullato in autotutela il bando impugnato e indetto una nuova procedura. Il Tribunale, nel decidere la controversia, ha affermato il principio secondo cui il venir meno dell'interesse del ricorrente a seguito dell'annullamento in autotutela dell'atto impugnato determina l'improcedibilità del ricorso, in applicazione degli artt. 35, comma 1, lett. c), e 85, comma 9, del Codice del processo amministrativo. Inoltre, il Tribunale ha ritenuto sussistenti giusti motivi per compensare le spese di giudizio tra le parti, fermo restando l'obbligo per l'amministrazione resistente di rimborsare il contributo unificato alla parte ricorrente, in applicazione del criterio della soccombenza virtuale e previa sommaria delibazione della fondatezza della pretesa azionata. La massima che può essere tratta dalla sentenza è pertanto la seguente: L'annullamento in autotutela dell'atto impugnato da parte della pubblica amministrazione determina il venir meno dell'interesse del ricorrente e, conseguentemente, l'improcedibilità del ricorso, in applicazione degli artt. 35, comma 1, lett. c), e 85, comma 9, del Codice del processo amministrativo. In tali casi, il giudice può compensare le spese di giudizio tra le parti, fermo restando l'obbligo per l'amministrazione resistente di rimborsare il contributo unificato alla parte ricorrente, in applicazione del criterio della soccombenza virtuale e previa sommaria delibazione della fondatezza della pretesa azionata.